I segnali stradali italiani odierni sono riconducibili, pur con qualche eccezione, a 3 categorie principali:
I segnali verticali possono essere integrati da pannelli integrativi per:
Le norme sulla segnaletica stradale italiana sono regolate anche dal Disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo (decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 10 luglio 2002, GU 226 del 26 settembre 2002) previsto dall'art. 21 del Codice della Strada, dalla Direttiva 03/07/1998 n. 3929 del Ministero dei lavori pubblici (che norma i pannelli a messaggio variabile), dalla Direttiva n. 1156 del 28 febbraio 1997 (G.U. 26/3/1997 n. 71) del Ministero dei Lavori Pubblici (Caratteristiche della segnaletica da utilizzare per la numerazione dei cavalcavia sulle autostrade e sulle strade statali di rilevanza internazionale), dal Decreto ministeriale del 31 marzo 1995, n.1584 G.U. n. 106 del 9.5.1995 (Approvazione del disciplinare tecnico sulle modalità di determinazione dei livelli di qualità delle pellicole retroriflettenti impiegate per la costruzione dei segnali stradali).